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Cosa fa (e cosa non può fare) un investigatore privato

Cosa fa e cosa non può fare un investigatore privato

Cosa può fare (e cosa non può fare) un investigatore privato

Se ti stai chiedendo cosa fa un investigatore privato, sei nel posto giusto. L'immagine che ne danno film e serie TV d'azione, infatti, è in parte falsata e può generare confusione. Nelle prossime righe chiariremo qual è il ruolo di questa figura professionale tanto mitizzata quanto fraintesa dai non addetti ai lavori.

Cosa fa l'investigatore privato?

Sfatiamo una credenza: l'esperto in questione non necessariamente vanta grandi abilità nelle arti marziali, in quanto non richieste per ricoprire tale carica. Piuttosto, può considerarsi un consulente tecnico a tutti gli effetti, la cui posizione è regolamentata da diverse leggi.

Oltre alla normativa sulla privacy, la fonte più importante è il Decreto Ministeriale 269 del 1 dicembre 2010. Esso sancisce il diritto-dovere di ottenere una licenza di polizia (vale a dire un'autorizzazione per l'avvio delle investigazioni), al fine di esercitare il mestiere.

Attualmente l’investigatore privato lavora non soltanto per privati cittadini, ma anche per le imprese, sia in ambito civile sia penale.

Ecco le mansioni che rientrano nelle sue competenze:

  • raccolta di materiale audio-video
  • reperimento di informazioni dagli archivi pubblici
  • rilascio di testimonianze per i casi seguiti
  • redazione di un report a fine collaborazione
  • perlustrazioni in zone pubbliche e private
  • coinvolgimento di altri individui per finalità collaborative.

Quanto appena affermato deve avvenire in linea con le disposizioni di legge.

Tanto per citare alcuni esempi, l'investigatore privato può registrare dialoghi con la persona controllata anche a sua insaputa e in presenza di soggetti terzi, senza lasciare mai il dispositivo incustodito. Inoltre, egli ha facoltà di ispezionare aree a uso privato, purché ciò avvenga con il consenso esplicito del proprietario.

Quali sono gli ambiti di competenza del detective?

Al giorno d'oggi, il professionista nelle investigazioni non si occupa più solo di smascheramento delle relazioni extra-coniugali, controllo del tenore di vita dell'ex coniuge o avvio di una nuova convivenza, ai fini di una riduzione o cancellazione dell'assegno di mantenimento. Egli lavora anche per molti altri settori, specialmente per le imprese, le Pubbliche Amministrazioni e gli istituti di credito.

Fughe di notizie riservate, furti sul lavoro, verifiche di solidità finanziaria di un'azienda, simulazione fraudolenta di malattia, controllo della situazione patrimoniale ai fini del recupero degli insoluti sono solo alcuni degli ambiti per cui è richiesta la figura di un esperto.

Lo stesso dicasi per cyberbullismo, stalking, sospetto di adescamento di minori o pedofilia, posti sempre più all'attenzione di un'agenzia investigativa.

Limiti dell'investigatore privato

I detective privati hanno il dovere di non violare il codice deontologico, che contempla l'obbligo di mantenere il segreto professionale.

Tuttavia, questo non è il solo limite da rispettare, ma ve ne sono altri, tra cui i seguenti:

  • non è possibile effettuare un pedinamento in aree private o condominiali
  • non bisogna farsi notare nello svolgimento delle mansioni
  • è precluso l'accesso a dati riservati, protetti da password o a cui non è stato prestato il consenso al trattamento
  • nelle agenzie con più dipendenti, non è possibile farli spiare durante l'orario di lavoro.

Riguardo all'ultimo punto, il vincolo ha una sua logica, poiché infrangerlo porterebbe alla violazione della privacy di terzi. Tuttavia, esso decade per i momenti al di fuori dell'attività professionale, quando l'investigatore torna a essere un cittadino come tutti gli altri.

Come si diventa investigatore privato?

Per addentrarsi in questo mestiere, occorre affrontare un percorso universitario (almeno) di primo livello. Il candidato ideale ha una laurea triennale in discipline giuridiche o in rami affini, quali criminologia e scienze delle investigazioni.

Dopodiché, l'aspirante professionista dovrà fare 3 anni di praticantato, da svolgersi presso uno studio autorizzato con almeno 5 anni di esperienza comprovata sul campo.

Restano un corso di perfezionamento di 80 ore e i seminari di aggiornamento periodico, riconosciuti dalla Regione e dal Ministero.

Il possesso di un titolo di studi accademico, unitamente a una fedina penale pulita e a una solida integrità morale, consentiranno di richiedere una Licenza di Pubblica Sicurezza. Per ottenerla, è necessario presentare un progetto operativo indicante il servizio che si vorrebbe offrire, la zona di riferimento (con planimetria dei locali relativi alla sede dell'agenzia), il tariffario, le tecnologie e le metodiche da adottare.

Una volta rilasciato il tesserino, bisogna provvedere all'iscrizione alla Camera di Commercio e registrare l’attività, con regolare apertura di partita IVA.

In caso di società, occorre allegare la documentazione riguardante atto costitutivo, statuto e copia autenticata del verbale relativo alla nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione.

Quanto guadagna un investigatore privato?

Il ritorno economico dipende dal numero e dalla complessità degli incarichi, dalle ore di lavoro, dall'esperienza maturata e dalla reputazione tra il pubblico.

I margini di guadagno partono da 1000 € a 3500 € al mese con una media di 1500-2000 €, ma si può arrivare anche a cifre ben più elevate. Per aumentare le opportunità di remunerazione, è consigliabile maturare esperienza, chiudere casi con successo e investire costantemente in formazione e aggiornamento presso enti accreditati.

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