Falsa malattia del dipendente: come scoprirla e denunciarla
Il datore di lavoro può licenziare un dipendente per falsa malattia?
Come dimostrano le sentenze della Cassazione emesse negli ultimi anni, sì, ma solo quando il titolare riesca a raccogliere tutte le prove necessarie e a presentarle nelle modalità previste dalla legge.
Dimostrare l'accaduto, infatti, non è semplice, se non ti avvali dei servizi di un esperto specializzato in investigazioni.
Nelle prossime righe approfondiremo l'argomento e ti spiegheremo come muoverti in una situazione del genere. In particolare, vedremo i passi da compiere in caso di contestazione disciplinare per dichiarazioni mendaci sullo stato di salute del lavoratore.
Quando si parla di falsa malattia?
Rientrano in tale categoria tutte le situazioni in cui è evidente una discordanza tra le dichiarazioni (incluse quelle scritte, come certificati e referti medici) rese dal dipendente e l'effettivo riscontro di fatti che, al contrario, ne attestano il buono stato di salute.
La fraudolenta simulazione di malattia è incompatibile con la natura stessa del rapporto di lavoro, improntata alla continuità in termini di presenza e mansioni. Tale condotta è sinonimo di inaffidabilità, anche quando l'assunzione viene fatta con un contratto a tempo determinato o di prestazione occasionale.
È un reato?
La risposta è affermativa, dal momento che il lavoratore riceve denaro pubblico a seguito di attestazioni non veritiere. Nella quasi totalità dei casi, quindi, il licenziamento non porta soltanto a provvedimenti in ambito civile per illecito amministrativo (con perdita della buonuscita), ma anche in quello penale.
Il Decreto Legislativo 165 del 30 marzo 2001 dispone, all'articolo 55-V,la detenzione in carcere da 1 a 5 anni e sanzioni pecuniarie tra i 400 € e i 1600 € per il dipendente responsabile del reato di simulazione di malattia.
Il crimine di uso di atto falso consente al datore di lavoro di costituirsi parte civile, ai fini di una richiesta di risarcimento danni.
A tal proposito, riteniamo opportuno ricordare le pene previste per il personale medico-sanitario nel redigere un certificato contraffatto o nel prolungare il periodo di assenza dal posto di lavoro. Si tratta di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, con reclusione da 3 a 24 mesi, secondo quanto indicato dall'articolo 483 del Codice Penale.
Cosa fare per scoprire la falsa malattia del dipendente
Prima di sporgere denuncia o di interpellare un avvocato, la soluzione più intelligente è quella di affidarti a un investigatore privato per la raccolta delle prove. Tramite metodiche e strumentazioni adeguate, l'esperto potrà scoprire quanto serve per intraprendere un'azione legale e adottare misure disciplinari.
Evita accuratamente, invece, di occuparti di tale compito in prima persona o di delegarlo a qualcuno dei tuoi collaboratori. Potreste incorrere in irregolarità e rischiare di compromettere il buon esito della procedura.
Il ruolo dell'investigatore privato nei casi di falsa malattia
Questa figura professionale è l'anello di congiunzione ideale tra l'impresa, lo studio legale di riferimento, le Autorità competenti e l'INPS, a sua volta tenuta a fare i propri accertamenti per comprovare o meno la condotta fraudolenta del dipendente.
Ecco cosa dovrà valutare un investigatore privato degno della tua fiducia:
- irreperibilità durante le fasce orarie previste per le visite del medico fiscale, senza un giustificato motivo;
- eventuali conseguenze negative sullo stato di salute nel periodo di permanenza a casa;
- svolgimento di un altro mestiere (non dichiarato) durante il periodo di presunta malattia.
Riguardo all'ultimo punto, l'esperto appurerà se il lavoratore ha violato degli obblighi nei confronti del titolare dell'azienda (ad esempio, il patto di non concorrenza) o ha adottato comportamenti in grado di pregiudicare le proprie condizioni fisiche.
Il dipendente, infatti, ha il dovere di non attuare condotte che aggravino il quadro preesistente durante i giorni di assenza per motivi di salute.
Il pedinamento di un dipendente è legittimo?
Sì: se sospetti che un tuo dipendente abbia dichiarato il falso sul proprio stato di salute, puoi farlo pedinare, a condizione che sia un investigatore privato a occuparsene.
Ad ogni modo, tieni conto di eventuale materiale raccolto casualmente da altri, come fotografie, video e file audio comprovanti l'incoerenza con una condizione patologica.
Come denunciare la falsa malattia all'INPS
Ti basterà richiedere al Polo Unico dell’INPS una fisica fiscale al domicilio del diretto interessato tramite la compilazione dell'apposito modulo di segnalazione. Il medico fiscale potrà recarsi a casa del lavoratore non solo nei giorni feriali, ma anche nel week-end e nei festivi.
Ecco le fasce orarie:
- dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00
- settore pubblico, scuole e Forze Armate dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
In caso di irreperibilità ingiustificata del dipendente, evidenti incongruenze tra dichiarazioni e riscontri clinici o tentativi di pregiudicare il percorso di guarigione, l'INPS può procedere per frode.
Con le prove ottenute posso licenziare il dipendente?
Certamente: il licenziamento per giusta causa dovuta a malafede, può verificarsi anche quando non vi sia stato il superamento del tetto previsto per il periodo di comporto.
Per raccogliere prove in modo veloce, sicuro e discreto, ti invitiamo a richiedere il supporto di un investigatore privato.