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Stalking: cos'è, quando si configura e come difendersi

Stalking: cos'è, quando si configura e come difendersi

Cos’è lo stalking?

Lo stalking è un insieme di comportamenti di natura intrusiva e di atteggiamenti ripetitivi, a tratti assillanti: la vittima viene sorvegliata, pedinata e infastidita. Lo stalker è sempre alla ricerca di un contatto con telefonate, talvolta mute, spesso aggressive, o con il rilascio di bigliettini o di lettere sotto casa della vittima. Le motivazioni di questo fenomeno eterogeneo sono correlate a svariati fattori, come disturbi di personalità, come ad esempio schizofrenia, delirio, criminalità, attaccamento affettivo, amoroso, persecutorio, irato o morboso.

 

Quando si configura il reato di stalking?

Ai sensi di quanto stabilisce la Legge nr. 38/2009, si configura il reato di stalking nel momento in cui un individuo mette in pratica atti prolungati nel tempo che causano violenza psicologica nei confronti di una vittima, incutendole timore per la sua incolumità personale, mettendola in ansia o costringendola a un cambiamento delle abitudini personali, come l’abbandono di un appartamento, la modifica del numero di telefono.

A volte, si tratta di atteggiamenti molesti e apparentemente innocui, come l’invio continuo di mazzi di fiori, che però causano violenza psicologica verso la vittima. Spesso, chi è vittima di stalking diminuisce le attività sociali, finendo addirittura per lasciare la sua attività lavorativa. Se i comportamenti dello stalker si dimostrano pericolosi, l'evento traumatico può incidere negativamente sulla routine di chi è sotto stress: cefalee, spossatezza, disturbi dell'alimentazioni, difficoltà nell'addormentarsi e problemi di depersonalizzazioni sono reazioni alquanto frequenti.

 

Quali sono le caratteristiche più ricorrenti di uno stalker?

L’accurata analisi dei desideri, che danno luogo a questo comportamento di tipo molesto, ha permesso l’identificazione delle caratteristiche tipiche degli stalker.

Vi sono stalker rancorosi che rispondono a presunte offese con tutta una serie di azioni che mettono in apprensione la vittima, incutendole timore.

I rifiutati, invece, non accettano la fine di una relazione e cercano di continuo un contatto con la vittima, sperando che tutto ritorni come ai tempi migliori.

Poi si distinguono gli stalker alla ricerca di intimità, che credono di essere amati, da vittime, spesso conoscenti, che hanno attirato il loro affetto.

I controstalker sono dei predatori a tutti gli effetti: reagiscono dal punto di vista emozionale, cacciando la vittima.

 

Esempi di stalking

I controlli diretti in pubblico sono gli esempi più ricorrenti di stalking. Che sia una visita inopportuna sul posto di lavoro, di un’intrusione nell’appartamento, di un pedinamento sotto casa, della sorveglianza dell’autovettura e di azioni in cui lo stalker spia la vittima, è bene sempre prestare massima attenzione.

Vi sono poi comportamenti associati al fenomeno, come il rilascio di animali morti sotto casa, bucare le gomme della macchina, gli atti vandalici che prendono di mira il contesto domestico o l’autovettura, le minacce di violenza fisica, i ricatti di richiesta beni, la pubblicazione di annunci pubblici o di inserzioni, dove viene pubblicato il numero telefonico della vittima, le ripetute azioni legali, spesso senza un vero e proprio fondamento.

 

Cosa fare per difendersi da uno stalker?

Spesso, purtroppo, il fenomeno dello stalking, in costante aumento, è stato sottovalutato. Affinché le conseguenze non peggiorino, è opportuno prendere atto della gravità del problema, non considerando normali, né tanto meno giustificando, certi atteggiamenti minatori e inopportuni.

Chi è vittima di stalking, infatti, farebbe bene a essere chiara, perché comportamenti ambigui potrebbero essere interpretati in maniera errata dallo stalker. Quest’ultimo, paradossalmente, quasi si sente legittimato a controllare in maniera reiterante e assillante la vittima malcapitata.

Inoltre, è bene non dare in alcun modo punti di riferimento a chi mette in atto comportamenti persecutori: i luoghi isolati vanno tassativamente evitati. In relazione agli spostamenti, occorre essere quanto più imprevedibili possibile, in modo che lo stalker non abbia punti di riferimento.

 

Come dimostrarlo?

Occorre sempre procurarsi prove concrete per poter tutelare al meglio la propria figura: registrazioni di telefonate minatorie, testimonianze di violazioni di domicilio, di minacce reiterate e di aggressioni subite sono di sicuro utili per dimostrare il reato di stalking.

Per difendersi dalle molestie telefoniche è una saggia decisione servirsi di una segreteria telefonica: in questo modo, la vittima può contare sulle registrazioni a mo’ di prova tangibili della violenza psicologica subita. L’installazione di una seconda linea telefonica in casa è sempre cosa utile.

 

Conclusioni

Il fenomeno dello stalking, purtroppo, è sempre in crescita, sempre più vittime vengono sopraffatte da "predatori" o da "corteggiatori impacciati" desiderosi di avere contatti sessuali. Inoltre, il boom dei nuovi media, come i social, ha esposto potenzialmente le vittime a maggiori controlli. 

Ti senti vittima di stalking? Se credi di essere in pericolo, chiedi pure il nostro aiuto. I nostri investigatori privati, grazie alla loro pluriennale esperienza acquisita sul campo, saranno in grado di raccogliere prove tangibili degli atteggiamenti reiterati e minatori di chi ti stalkera e di chi ti infastidisce con comportamenti che ti mettono in apprensione.

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