Skip to main content

Contraffazione: come riconoscerla e combatterla

Contraffazione: come riconoscerla e combatterla

Spesso sentiamo parlare di contraffazione, ma pochi sanno davvero di cosa si tratta.

Alcuni non hanno idea se sia reato o illecito, mentre altri la confondono con forme di trasgressione come la pirateria o l'alterazione. Altri ancora non sanno distinguere un'imitazione dal prodotto originale né sanno come agire in caso di frode sospetta.


Nelle prossime righe ti offriremo una panoramica dettagliata sull'argomento.

Cosa si intende per contraffazione? 

Con questo termine il Codice Penale definisce la riproduzione abusiva e integrale di un marchio registrato, grazie al quale puoi riconoscere la provenienza di un oggetto (paternità). In altre parole, nonostante la presenza di una copia della griffe sul bene contraffatto, la realizzazione di quest'ultimo non è stata autorizzata dal brand ufficiale.

Si tratta di un reato contro la fede pubblica e rientrano nella categoria anche la falsificazione di disegni, loghi, brevetti e altri segni distintivi.

Può interessare principalmente quanto segue:

  • alimenti
  • farmaci
  • merci nel settore no food (abbigliamento e detergenti in primis)
  • monete

Non fanno parte della casistica copie di CD, DVD e altri prodotti a rischio di violazione del diritto d'autore, per i quali è più corretta l'espressione pirateria.


In ogni caso, la finalità è quella di ottenere un guadagno o, comunque, un vantaggio economico.

Un oggetto contraffatto è identico al corrispondente originale?

Non necessariamente: per ritenerlo tale basta che al primo impatto ne ricordi l'aspetto.


Tuttavia, a un'osservazione più attenta potresti riscontrare differenze nelle dimensioni, nel colore, nel tipo di materiale, nel posizionamento di inserti o nella presenza di chiusure mancanti nella versione originale (e viceversa).

 

Differenza tra contraffazione e alterazione

L'alterazione di un marchio consiste nella sua riproduzione abusiva parziale; pertanto, colui che lo falsifica ne ricalca "solo" qualche tratto, ma sufficiente a generare confusione con l'originale.

Anche se il tentativo di imitazione non è totale (come avviene invece per i beni contraffatti), tanto basta per configurarlo come reato.


Possiamo fare alcuni esempi che vanno al di là della semplice realizzazione di oggetti con un logo in parte copiato, tra cui la modifica o la cancellazione della data da valori bollati e titoli di viaggio con obbligo di convalida alle macchinette obliteratrici (biglietti per il treno o per l'autobus).

L'acquisto, l'uso e la detenzione di un bene alterato o contraffatto sono reati?

Risposta negativa: comprare un oggetto con falsificazioni parziali o totali del marchio rientra negli illeciti amministrativi.

Secondo quanto afferma il Decreto Legge 35 del 14 marzo 2005 (art.1, comma 7) è prevista la confisca del bene unitamente a una sanzione tra i 100 € e i 7000 €, che sale tra i 20.000 € e 1.000.000 € se l'acquirente è un professionista o un commerciante.

Riguardo all'uso e alla detenzione non sono previsti provvedimenti, fatta eccezione per il denaro avente corso legale. Il possesso e la circolazione di banconote e monete false, infatti, costituiscono reato contro la fede pubblica se il soggetto le riceve direttamente o agisce in accordo con chi le ha prodotte.

La pena per falso nummario è la detenzione da 3 a 12 anni, ai quali si aggiunge una multa di importo compreso tra 516 € e 3.098 €.

Merita un cenno anche l'impiego di cibi contraffatti o alterati destinati a terzi, per esempio nel campo della ristorazione. Tali situazioni rientrano nel novero delle frodi alimentari, per le quali il Codice Penale stabilisce la reclusione fino a 10 anni.

Come riconoscere un elemento contraffatto?

Distinguere un'imitazione da un prodotto originale sta diventando sempre più complicato.


Le ultime innovazioni tecnologiche permettono di raggiungere un livello di accuratezza tale da confondere perfino consumatori esperti, addetti ai lavori e periti.


Ma identificare un marchio falsificato è possibile grazie a un'attenta osservazione di alcuni particolari:

  • saturazione o modifica dei colori
  • anomalie in caratteri tipografici e disegni
  • dimensioni differenti da quelle abituali
  • posizionamento del logo.

Cattivo odore, prezzo troppo basso, imprecisioni nelle rifiniture, imballaggi diversi dal consueto, materiali di bassa qualità e codici alfanumerici non congruenti in etichetta sono altri segnali che ti consentono di riconoscere un oggetto contraffatto o alterato.

Come difendersi se si subisce contraffazione?

Il riscontro di un'anomalia su un marchio dovrebbe spingerti a chiamare il titolare del brand ufficiale.


Una volta verificata la fondatezza dei tuoi sospetti puoi contattare le Autorità (Polizia, N.A.S., Guardia di Finanza a seconda dei casi) ed esporre nel dettaglio la situazione.


Anche richiedere la consulenza di un investigatore privato è una scelta sensata, in quanto può raccogliere prove da portare davanti a un Giudice.

Per approfondire: La tutela della proprietà intellettuale nell'era digitale

Come può aiutarti un'agenzia investigativa?

L'assistenza di un detective privato provvisto di regolare licenza rilasciata dalla Prefettura può essere di supporto per tutelarti da imitazioni e falsificazioni.


Quanto appena affermato vale non solo nel caso in cui tu sia un consumatore, ma anche un venditore: contraffare dei beni, infatti, danneggia il mercato e nuoce alla salute dei clienti, quando si tratti di prodotti alimentari, farmaceutici o destinati all'infanzia, all'igiene personale e degli ambienti.


Un bravo investigatore privato, servendosi anche di particolari tecnologie investigative, potrà svolgere indagini, trovare prove, redigere report dettagliati a fine incarico e testimoniare a tuo favore in Tribunale, a seconda delle necessità.


Il tutto operando nel pieno rispetto della legge e della privacy.

 

 

Hai bisogno d'aiuto?

© Fidavo Limited

Dublino, 1 Watermill Lawn Raheny, D05 5K738 - 729232